Botta & Risposta con Marino Firmani

Marino Firmani, è un manager esperto di Marketing Internazionale in particolare nell’area Habitat & Design. Ricopre un ruolo di grande utilità per la PMI nella gestione di progetti di internazionalizzazione. Interviene in azienda con azioni, strumenti, relazioni e servizi tra loro coordinati per affrontare in chiave strategica i cambiamenti di mercato, necessari per operare nel contesto competitivo. Affianca gli Amministratori di Cianciullo Marmi per un progetto di internazionalizzazione.

Con lui abbiamo avuto l’occasione di conversare all’interno di questa rubrica.

In quale fase si trova oggi il mondo dell’arredamento?

L’anno che si è da poco concluso ci ha fatto respirare aria di rilancio e rinnovamento. Si è infatti esaurita l’epoca del design minimalista, che stava rischiando di giungere a una sorta di banalizzazione del prodotto. Ha quindi ripreso valore la materia, in particolare il legno e la pietra, abbinati a una tecnologia avanzata. Quest’ultima dimostra di essere sempre più presente nell’offerta targata “made in Italy”.

Che cosa deve fare oggi un imprenditore per essere competitivo nel settore Habitat & Design?

Il futuro per le nostre PMI passa attraverso la creazione di nuovi cicli di sviluppo commerciale determinati da percorsi distributivi internazionali, abbreviati, da consolidare e fidelizzare nell’ultimo miglio verso il cliente finale. Si crea sviluppo e crescita in uno scenario competitivo e frazionato come il nostro, attraverso la qualità delle competenze degli attori che dimostrano di essere in grado di generare valore dalle risorse disponibili. Per poter scegliere le competenze su cui indirizzare la strategia occorre una chiara visione del futuro, costruita su elementi distinti e riconoscibili dal mercato.

E’ necessario quindi  investire nell’internazionalizzazione?

Le piccole e medie imprese hanno minori capacità di investire nella creazione di piattaforme distributive o nella promozione del marchio, minori risorse per la ricerca e sviluppo di prodotti e processi competitivi, minore forza contrattuale con i distributori. Rimanere da soli oggi è più che mai penalizzante. Fare “Sistema” con alleanze complementari e territoriali aiuta a raggiungere maggiore solidità economica, adeguate risorse umane e di capitali da investire in internazionalizzazione e innovazione. Le nuove sfide della globalizzazione e le problematiche collegate all’attuale crisi economica hanno portato alla ribalta l’importanza della collaborazione in rete delle piccole e medie imprese, modello d’eccellenza e scommessa per il futuro. Infatti, le debolezze tipiche delle piccole e medie imprese non si ripropongono nei sistemi reticolari, grazie al rafforzamento delle conoscenze e delle competenze professionali, manageriali e organizzative.

La frammentazione del settore Habitat & Design è un limite o un vantaggio?

La frammentazione risulta essere un limite per la crescita un vantaggio per l’ingresso. Il settore di riferimento si caratterizza per una grande varietà di attori, sia a livello produttivo (mercato frazionato, senza leadership) che distributivo. Si differenziano fra loro per l’ampiezza geografica del proprio business (locale, regionale, nazionale o internazionale), per canale distributivo (B2B o B2C), per la tipologia dei materiali. Gli imprenditori del settore sono chiamati a sostenere un cambiamento gestionale e manageriale più che produttivo. I fattori di debolezza che minacciano la competitività delle imprese del settore in questo momento derivano da una ridotta cultura commerciale, una eccessiva concentrazione sul prodotto, che limita lo sviluppo del marketing, una relativa scarsità di investimenti in tecnologia e macchinari e le ridotte dimensioni al di sotto di una soglia minima per affrontare il mercato globale. I fattori che determinano il successo dell’imprenditore italiano nel settore sono sicuramente la qualità dei prodotti, la flessibilità produttiva e l’imprenditorialità.

La comunicazione digitale nel mondo del Design che ruolo ha assunto oggi?

Si deve comunicare nell’area B2B e nell’area B2C ma si devono aprire gli occhi sempre di più nel C2C e nel C2B. L’interazione con il consumatore è decisiva. L’integrazione  alla comunicazione tradizionale con la comunicazione digitale che parla “uno a uno” e “molti a molti”; questa diventerà decisiva. La comunicazione diretta al consumer è sostenibile prevalentemente con il WEB e i Social network.

L’ultima domanda è dedicata al futuro dei giovani imprenditori. Qual è il suo pensiero?

E’ necessario per i giovani imprenditori essere attrezzati per entrare con il piede giusto nell’Industria 4.0. Il mondo industriale si sta evolvendo così come tutto il panorama globale e le nuove tecnologie ne sono protagoniste. I grandi acceleratori del Sistema Manifatturiero, dai quali non si può prescindere sono: Automazione, Big-data, Connettività, Energia verde, Commercio Digitale e Intelligenza Artificiale. Il futuro è adesso, bisogna saperlo riconoscere.

Ringraziamo Marino Firmani per essere intervenuto in questa rubrica con il suo pensiero visionario.